Quei temerari sulle prime macchine .....
Postato il 24 Luglio 2008
Oggi si arriva comodamente al Santuario della Madonna della Guardia in automobile e in certi giorni l’affluenza è talmente grande che si prova anche un certo fastidio a essere così invasi dalle macchine, ma ci fu un tempo, i primissimi anni del ‘900, in cui l’arrivo di un’automobile sulla cima del Figogna era un avvenimento talmente straordinario che entrava nella leggenda.
La strada era stretta, aveva tratti molto ripidi e si affacciava su dirupi pericolosi; era appena sufficiente per il traino animale, ma proibitiva per i mezzi a motore. Solo negli anni ’50 il tracciato fu modificato per renderlo meno impervio e solo nel 1964 si procedette alla prima asfaltatura. Tuttavia da sempre l’uomo ama misurarsi con le difficoltà e gli ostacoli e più questi sono grandi, più è forte il desiderio di superarli. I primi anni del ‘900 vedono perciò alcuni temerari tentare l’impresa.
Le cronache ci riferiscono che nel 1902 un tale Enrico Mancini tentò l’ascesa con un’automobile Fiat da 12 cavalli; giunse alla meta, ma il ritorno fu disastroso.
L’avvenimento fece epoca, ma solo dopo 10 anni un altro pioniere ritentò l’avventura: Camillo Chiarella, socio del Veloce Club Ligure, alla guida della sua vettura, una Rolland Pilain 16 HP, la mattina del 13 ottobre dava la scalata al Figogna. La marcia fu veramente difficile sia per il fondo stradale tutto sassi e buche, sia per i numerosi e stretti tornanti.
L’ardimento e il valore del pilota furono però messi a dura prova specialmente nel viaggio di ritorno:
La ripida discesa impose uno sforzo di fantasia per evitare che la vettura ribaltasse o prendesse la mano: la soluzione fu trovata con un grosso e pesante tronco legato dietro la macchina in modo da frenarne la corsa. L’avvenimento fu pure immortalato dal fotografo che con umorismo intitolò la foto “Nuovo genere di martinicca” (Per chi non ha dimestichezza con carri a trazione animale, diciamo che la martinicca è quello strumento a vite che, fatto girare, fa sì che un legno sagomato prema sulle ruote del carro per trattenerlo in discesa).
La foto di un’altra bella macchina risale al 1919: è del signor Orlando Salari che “il 26 dicembre partendo da Cornigliano Ligure alle ore 11,30 giunse al Santuario di N.S. della Guardia alle ore 13, impiegando ore 1,30”. Ai nostri giorni, tra traffico e code, quasi quasi ci mettiamo lo stesso tempo!
Dagli anni ’20 in poi qualche automobile in più comincia a vedersi: quando arrivano tutti accorrono ad ammirare questa nuova meraviglia della tecnica e la foto davanti alla basilica è d’obbligo (quella inviataci dal sig. Roberto Favoni che ritrae suo nonno ne è un esempio). Signori in paglietta ci guardano orgogliosi da vecchie foto, giovani spericolati dimostrano, con un pizzico di ostentazione, il loro coraggio.
Ricordi di un tempo ormai passato, che guardiamo con un po’ di nostalgia!
Ringraziamo la redazione del bollettino del Santuario di Nostra Signora della Guardia nella persona della sig.ra Anna Gatti per aver accolto prontamente l'invito a partecipare a questo spazio.
Rif. bollettino n°9/settembre 2005