Postato il 24 Luglio 2008
Teoricamente si, ma alla determinazione del tasso alcolico nel sangue di una persona concorrono vari fattori individuali per cui il consiglio è rinunciare a bere se ci si deve mettere alla guida di un autoveicolo.
Si moltiplicano i ml della bevanda alcolica x il grado alcolico x 0.80 (densità dell’alcol) e dividendo il tutto per 100. Facciamo alcuni esempi, partendo dai ml che di solito vengono assunti per tipo di bevanda alcolica: per il vino il classico bicchiere contiene 125 ml, il bicchierino di superalcolico 40 ml, una lattina di birra 330 ml, un bicchiere di aperitivo 80 ml. Calcoliamo: bicchiere di vino: 125 x 12° x 0.80 : 100 = 12 grammi di alcol lattina di birra: 330 x 4.5° x 0.80 : 100 = 11.88, arrotondato ad 12 grammi di alcol bicchierino di superalcolico: 40 x 36 x 0.80 : 100 = 11.52, arrotondato a 12 grammi di alcol aperitivo alcolico: 80 x 18° x 0.80 : 100 = 11.52, arrotondato a 12 Come si vede, pur nella diversità di quantità, il contenuto alcolico è uguale per i quattro tipi di alcolici. Ciò ha portato a definire 1 UNITA’ ALCOLICA quella quantità di bevanda, di vario genere e gradazione alcolica, avente la stessa quantità di alcol. Avremo pertanto 1 lattina di birra normale (330 ml) con gradazione alcolica di 3-5° = 1 UNITA’ ALCOLICA 1 bicchiere standard di vino (125 ml) con gradazione alcolica di 10-13° = 1 UNITA’ ALCOLICA 1 bicchiere di aperitivo (80 ml) con gradazione di 18-20° = 1 UNITA’ ALCOLICA 1 bicchierino (40 ml) di superalcolico con gradazione di 36-40° = 1 UNITA’ ALCOLICA Tutto ciò per facilitare il calcolo di quanto si potrebbe bere per rimanere (fermo restando le variabili individuali, lo stato di salute, l’assunzione a digiuno o assieme ai pasti) entro la soglia di legge di 0.5%. Riferendoci quindi all’unità alcolica 0.2 verrebbe raggiunta sia dall’uomo sia dalla donna assumendo 1 unità alcolica 0.3/0.4 con l’assunzione di 2 unità alcoliche per l’uomo e 1,5 per la donna 0.5 con l’assunzione di 3 unità alcoliche l’uomo e 2 unità alcoliche la donna.
In media da una a due ore. Per 2 bicchieri almeno due ore, per tre bicchieri non meno di tre ore. Lo stesso discorso vale per le altre bevande alcoliche riferite come unità alcolica.
E’ vero. L’alcolemia raggiunge più velocemente il livello massimo se la bevanda alcolica è assunta a digiuno (dopo circa mezz’ora dall’assunzione); se assunta durante i pasti lo stesso livello viene raggiunto dopo circa un’ora.
No. E neanche una doccia fredda ed altri luoghi comuni come l’alcol aiuta la digestione (è vero il contrario, la rallenta), l’alcol dà forza (dà invece sedazione), l’alcol aumenta i riflessi (anzi, sono rallentati), l’alcol dà sicurezza (è una falsa impressione dettata dalla progressiva perdita di controllo del proprio comportamento).
Completamente falso. Se sommiamo alla stanchezza gli effetti dell’alcol, il risultato è esattamente il contrario. L’unico rimedio alla stanchezza è fermarsi in una piazzola e riposare per qualche minuto.
Questi purtroppo sono gli effetti che l’alcol determina sul nostro cervello. Quella apparente sensazione di benessere (se alcol è assunto in piccole dosi) è spesso la spinta a non rinunciare a bere. All’euforia segue però la sonnolenza quando ad alcolico segue alcolico. E le conseguenze sono una errata percezione della realtà che porta a guidare in maniera rischiosa e a sottovalutare i pericoli per sé e per gli altri.
L’alcol influenza vari aspetti della guida. Ad esempio: la vista. Si vede meno di notte ed è più facile rimanere abbagliati. Inoltre diminuisce la visione laterale: è come se si guidasse in un tunnel che ci impedisce di vedere ciò che avviene ai nostri lati. i riflessi: sono rallentati. la concentrazione: è ridotta. i tempi di reazione: si allungano e il coordinamento dei movimenti è compromesso. capacità di giudizio: si sopravvalutano le proprie capacità e ci si sente particolarmente sicuri.
Sorpassi e manovre azzardateperché la persona ubriaca non sa valutare le distanze, la velocità, gli ingombri, le traiettorie. Tendenza ad occupare il centro della strada perché la visione a tunnel limita la capacità visiva laterale, con il rischio quindi di oltrepassare la mezzeria e provocare incidenti con chi viene dal senso opposto. Scarso senso del pericolo, a causa della ridotta capacità di concentrazione che porterà ad accorgersi in ritardo delle situazione negative con conseguente facilità all’incidente a causa anche dell’allungamento dei tempi di reazione. Le manovre vengono eseguite in maniera più brusca perché diventa difficile coordinare i vari movimenti. Si rimane più facilmente abbagliati dai fari della auto che giungono in senso contrario al nostro senso di marcia, con il rischio di rimanere accecati per un attimo e perdere il controllo dell’auto. Il clacson viene avvertito in ritardo e in maniera tale da non permettere quel riflesso istintivo che può salvare se stessi e gli altri. I segnali sulla strada sono percepiti malamente. E’ più difficile guardare lo specchietto retrovisore e valutare le manovre di sorpasso a causa della la riduzione del campo visivo laterale.
Insomma il comportamento dell’ubriaco alla guida dell’auto è inadeguato, pericoloso,imprevedibile.
In effetti, conoscendo gli effetti dell’alcol sulle attività psicomotorie e psicosensoriali dell’uomo, avrebbe senso negare l’alcol a chi si mette al volante. Infatti già con valori di 0.2 grammi/litro il guidatore tende a guidare in modo più imprudente a causa della riduzione della percezione del rischio. I riflessi incominciano ad essere alterati con difficoltà a prestare attenzione contemporaneamente a più fonti di informazione. A 0.4 grammi/litro i problemi diventano più seri in quanto la vista si altera ed i segnali stradali vengono percepiti con difficoltà la soglia di vigilanza è rallentata come pure l’elaborazione mentale diventa difficile coordinare le percezioni con i movimenti i movimenti e le manovre sono eseguiti i maniera brusca. Cosa succede a 0.5 grammi/litro: la visione laterale si riduce ulteriormente, con difficoltà a guardare nello specchietto retrovisore (sia l’interno sia l’esterno) e ad affrontare un sorpasso con la certezza di scorgere un eventuale altro autoveicolo già in corsia di sorpasso. Si riduce del 30-40% la percezione degli stimoli sonori e luminosi con la conseguenza di non reagire prontamente ad eventuali segnalazioni di pericolo: si rischia di non sentire o sentire in ritardo l’avviso di un clacson o di venire abbagliati dai fari di un’auto che viaggia in senso contrario con accecamento temporaneo.
A 0.6 grammi/litro il conducente si rende conto degli ostacoli con notevole ritardo e lateralmente la visione si riduce ulteriormente. A 0.7 grammi/litro il conducente è confuso e guida senza coordinamento nei movimenti, con lunghissimi tempi di reazione agli stimoli. A 0.8 grammi/litro peggiorano le difficoltà precedenti. Inoltre le distanze non vengono più valutate correttamente, la sensibilità alla luce rossa diminuisce, il guidatore è disattento. A 0.9 grammi/litro vi è difficoltà ad adattarsi al buio. Le distanze, le traiettorie dei veicoli e gli ingombri non riescono ad essere valutati correttamente. La vista è alterata al punto che due autoveicoli vengono percepiti come uno solo. A 1.0 grammi/litro il conducente è francamente ubriaco, euforico. Tutto ciò che abbiamo elencato in precedenza peggiora. Siamo a livello di pericolo per la circolazione in quanto il conducente ha un livello di attenzione compromesso, è distratto, i riflessi sono inadeguati, la capacità visiva è ridottissima: non ha più il controllo dell’autoveicolo, guida al centro della strada o addirittura in senso contrario, ha una guida irregolare con facilità alla sbandata dell’autoveicolo, viene facilmente accecato dai fari degli autoveicoli che vengono in senso contrario con lento recupero della vista, il clacson, se avvertito, lo è con notevole ritardo compromettendo quel riflesso reattivo che può salvare da una situazione di pericolo. Fuori dall’autoveicolo ha difficoltà a stare in equilibrio. Indicare cosa avviene oltre il grammo/litro di alcol nel sangue ci pare superfluo. Naturalmente la tolleranza all’alcol varia da persona a persona in ragione del sesso, dell’età, della corporatura, della presenza di cibo nello stomaco, dalla velocità di assorbimento dell’alcol, dell’abitudine a bere alcolici. C’è chi si ubriaca più facilmente di altri,
Vi può essere un assorbimento più lento dell’alcol contenuto nella lattina di birra (330 ml) rispetto a quello del bicchiere di whisky (40 ml). Il livello di alcolemia però è pressoché lo stesso. Inoltre se l’assunzione avviene a stomaco pieno anziché vuoto il tempo di raggiungimento del valore massimo avviene più lentamente e più a lungo si mantiene tale valore perché l’eliminazione è più lenta.
Certamente e imprevedibili sono gli effetti, poiché ogni individuo può vere un modo proprio di rispondere non solo al farmaco ma anche collegati al modo di rispondere . Molti farmaci tranquillanti e ansiolitici (ad es. Tavor, Lexotan, Valium, En, Control, Prazene, Ansiolin, Xanax, Lorans), antistaminici (soprattutto quelli di vecchia generazione, desclorfeniramina, corfeniramina), antidepressivi, analgesici, farmaci contro il mal d’auto, farmaci usati contro i disturbi gastrointestinali di origine nervosa (contengono ansiolitici)(es. Librax, Lexil, Spasmomen Somatico) possono provocare sonnolenza riducendo la capacità di concentrazione, alterano i riflessi allungando i tempi di reazione, influenzano negativamente la valutazione della distanza e della velocità. L’associazione con l’alcol accentua questi effetti. Naturalmente il discorso non va generalizzato perché ogni individuo ha un proprio modo di rispondere in razione non solo al farmaco ma anche alle condizioni psicofisiche al momento dell’assunzione ed alla dose ingerita.