Postato il 24 Luglio 2008
Per alcune persone viaggiare in automobile è un vero sacrificio. Dal momento in cui l’auto si muove incominciano a star male: diventano pallidi, avvertono sudori freddi, provano nausea, hanno voglia di vomitare. E’ il famigerato mal d’auto. Lo conoscete? Vediamo quanto:
In termine medico è definito “cinetosi o chinetosi” oppure “malattia da movimento”: si tratta di un malessere che si presenta ogni volta che una persona è soggetta ad un movimento passivo, quale appunto un viaggio in auto o su un altro mezzo di trasporto (aereo, nave, treno). E’ un disturbo che coinvolge il nostro orientamento spaziale, ossia in quale direzione e quanto velocemente il corpo si muova.
Adulti (è più frequente nel sesso femminile rispetto a quello maschile) e bambini tra i 3 e 12 anni, probabilmente perché il bambino non è in grado di agire preventivamente o di affrontarlo subito ai primi sintomi. Il mal d’auto non colpisce il guidatore, ma i passeggeri, soprattutto se seduti sul sedile posteriore dell’auto e si percorre una strada piena di curve.
Prima di rispondere alla domanda occorre fare una premessa. L’equilibrio e il movimento del nostro corpo sono regolati dalla coordinazione dei segnali che giungono al nostro cervello da quattro sistemi: dall’orecchio interno (apparato vestibolare o labirinto), dai recettori sensoriali del movimento dei muscoli e delle articolazioni, dai recettori pressori cutanei, dagli occhi. Quando i segnali, soprattutto quelli che partono dal labirinto e dalla vista, riguardo alla velocità e alla direzione alla quali è sottoposto il nostro corpo, sono i medesimi, il cervello li acquisisce e ci permette di renderci conto del nostro orientamento spaziale e del movimento al quale siamo sottoposti. Quando invece i due segnali sono diversi, il cervello si confonde. Nel mal d’auto è risaputo che ne soffre soprattutto chi è seduto dietro (spesso capita a chi è abituato a guidare e casualmente si trova a fare da passeggero sui sedili posteriori) o chi legge in auto. Perché? Viaggiando l’apparato vestibolare e i recettori cutanei mandano al cervello la percezione del movimento dell’auto (accelerazione, rallentamento, rollio, soprattutto in strade piene di curve) ma gli occhi, a causa della visione limitata della strada che si ha sedendosi dietro o dell’attenzione che si pone alla pagina scritta, non rilevano lo stesso movimento (per loro l’abitacolo è fermo). Si crea quindi una confusione di segnali. Ciò si traduce in una stimolazione del nostro sistema neurovegetativo, altrimenti detto sistema nervoso autonomo (cosiddetto perché controlla funzioni indipendenti dalla nostra volontà, come la sudorazione, la frequenza cardiaca, il vomito, ecc.) che induce i sintomi tipici del mal d’auto. Ora poiché non a tutti questo succede, la spiegazione più comunemente accreditata è che coloro che soffrono di mal d’auto avrebbero una eccessiva sensibilità dell’apparato vestibolare, anche per movimenti che solitamente sono ben tollerati.
Molto semplicemente, si ha lo “stomaco sottosopra”:
nausea,
vomito,
sudorazione fredda,
aumento della salivazione,
pallore,
senso di malessere,
ansia,
sbadigli.
Il bambino piccolo non può comunicare la sua nausea ma segnalerà il suo malessere diventando pallido, agitato, piangendo, sbadigliando, rifiutando di mangiare anche ciò che di solito preferisce e infine vomitando.
Se si avvertono i primi segni di malessere, domandare a chi guida di rallentare e di fermarsi, ovviamente in condizioni di sicurezza, in area consentita. Può essere utile scendere dall’auto e fare due passi. Da evitare le frenate brusche ed improvvise: è meglio avere a portata di mano dei sacchetti per il vomito (come avviene sugli aerei) piuttosto che rischiare un brutto tamponamento.
La prevenzione per chi soffre di mal d’auto si basa su alcune norme comportamentali.
Prima del viaggio:
Se si è digiuni da più di tre ore fare un piccolo spuntino prima del viaggio, evitare di mangiare abbondantemente, cibi piccanti, elaborati, grassi e fritti.
non bere alcolici
dormire a sufficienza
Durante il viaggio:
Evitare i posti posteriori: è preferibile accomodarsi sul sedile anteriore (reclinandolo leggermente) e guardare in avanti verso l’orizzonte (mai dal finestrino laterale), limitando i movimenti della testa, in modo tale che gli occhi vedano lo stesso movimento percepito dal corpo e dall’orecchio interno.
Non rivolgere lo sguardo e parlare con un altro passeggero che sta soffrendo di mal d’auto
Non leggere
Non giocare con il telefonino od i video giochi
Se il viaggio è breve, non mangiare e bere
Se il viaggio è lungo, mangiare di tanto in tanto cibi asciutti e facilmente digeribili, in piccole porzioni (es. un cracker, un grissino, una fetta biscottata, un boccone di pane)
Non bere bevande alcoliche, gassate, succhi di frutta e frutta acida (arance, limoni, ananas)
Non fumare
Distrarre il pensiero dalla paura di stare male e neppure parlarne
Arieggiare l’abitacolo
Cercare di dormire
Assicurarsi che il conducente guidi in maniera dolce, per evitare che accelerate, frenate e curve non siano occasione per sperimentare emozioni da formula 1
Viaggiare di notte è preferibile rispetto al giorno, poiché sono minori gli stimoli visivi che lo possono causare.
Esistono farmaci con questa indicazione. Per i possibili effetti collaterali (es. secchezza della bocca, dilatazione della pupilla, sonnolenza), per le controindicazioni d’uso se presenti determinate malattie (es. glaucoma, ipertrofia della prostata, enfisema, bronchite cronica) o se assunti contemporaneamente ad altri farmaci con effetto sedativo o con bevande alcoliche, sarebbe consigliabile che fosse il medico a prescriverle (perlomeno la prima volta). Sono disponibili farmaci formulati sotto forma di cerotti da applicare sulla cute dietro l’orecchio in una zona priva di capelli (solo per adulti), altri in compresse, gomme da masticare, supposte. In genere la terapia farmacologica dovrebbe essere iniziata almeno 4 ore prima della partenza per i cerotti(solo uno alla volta), 30-60 minuti prima per le compresse e le supposte, tempo necessario perché il farmaco abbia effetto. La gomma da masticare offre una maggiore duttilità d’uso (soprattutto per chi non soffre sempre di mal d’auto) poiché ha un effetto più rapido (2-3 minuti) e permette di essere assunta solo alla comparsa dei primi sintomi. Naturalmente, per motivi di sicurezza, viene sconsigliata nei bambini di età inferiore ai 3 anni.
Anche l’omeopatia ha i suoi rimedi per il mal d’auto, da assumersi in via preventiva o al primo accenno di nausea.
Vi sono dei braccialetti elastici che basano la loro efficacia rifacendosi alla medicina cinese, secondo la quale stimolando il punto P6 dell’agopuntura, si interromperebbero la nausea e il vomito. Questo punto si trova 2-3 dita dalla piega del polso. E la stimolazione avverrebbe grazie ad un bottone di plastica a forma di cupola situato all’interno del polsino. Non sono conosciuti effetti collaterali secondari al suo uso.
Si. Lo zenzero (Zingiber officinalis), sotto forma di gomma da masticare (no al di sotto dei 3 anni), capsule, dolci, biscotti, caramelle, bevande viene usato con tale indicazione.
Si può provare anche la menta piperita, da inalare sotto forma di olio, dopo averne versato qualche goccia su un fazzoletto oppure sotto forma di caramella, ovviamente