Postato il 24 Luglio 2008
C’è da stropicciarsi gli occhi tanto è bella! Sinuosa, aggressiva, elegante, aggraziata!
E’ una vecchietta che non ha bisogno di lifting per far girare la testa quando passa per strada.
Subentra nel 1969 alla 206 GT (motore V6 litri con 180CV) e sino al 1974, con 3761 esemplari prodotti (2487 GT e 1274 GTS) , domina la scena automobilistica delle vetture sportive.
E’ l’auto di Danny Wilde (Tony Curtis) nella serie televisiva “Attenti a quei due” “(The Persuaders)” negli anni 1971/72 e di Jonathan Hart (Robert Wagner) nella serie TV “Cuore e Batticuore” “(Hart to Hart)” anni 1979/84.
E’ piccola con i suoi 4 metri e 23 cm., larga 170 cm. E’ bassa, solo 1.13 m di altezza, e leggera, 1080 kg.
Il motore posteriore trasversale è un 6 cilindri a V di 2418 cc di cilindrata, con distribuzione bialbero in testa con due valvole per cilindro, potenza di 195 CV din a 7600 giri/minuto, coppia di 23 mkg a 5500 giri/minuto. Il blocco motore è in ghisa.
L’alimentazione sfrutta tre carburatori doppio corpo Weber 40 DCF, l’accensione è elettronica.
La velocità è di 235 Km/h.
La trasmissione si avvale di una frizione monodisco con cambio a 5 marce (scatola del cambio in alluminio).
Le sospensioni sono indipendenti sia anteriori sia posteriori, lo sterzo è a cremagliera e i freni a disco autoventilanti sulle quattro ruote.
I cerchi delle ruote sono in lega leggera da 14’ con pneumatici 205/70 VR.
La presa d’aria sul fianco posteriore dà dinamismo alla fiancata, percorrendo parte del lamierato della portiera. Per entrare nell’abitacolo non c’è la consueta maniglia ma un semplice e tenue “aggeggio” di alluminio.
Il vetro posteriore arcuato accarezza lo spazio dedicato al motore (il motore è subito dietro i sedili), oltre il quale vi è lo spazio (vero) per i bagagli (ricordiamoci che si parla di una macchina votata alle prestazioni) come nelle auto con motore anteriore.
I quattro parafanghi ben sagomati, e muscolari, danno l’idea di un felino in agguato pronto a scattare. E il cofano anteriore spiovente si adegua terminando in una presa d’aria che sembra aprirsi ad un lieve sorriso beffardo: attenzione che sto arrivando!
Anche la coda con le pinne che scendono dal tetto, dà slancio e dinamicità al posteriore caratterizzato dalle quattro luci singole (caratteristica anche delle odierne Ferrari) e dai quattro tubi di scarico che fanno presagire (la fantasia però non riesce a raggiungere la realtà), la voce rabbiosa del suo cuore.
E poi guardiamo il marchio: non c’è Ferrari, c’è Dino. Unica anche in questo!