RAGNO DELLE BANANE
(Phoneutria nigriventer)
Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
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Il ragno delle banane, nome scientifico Phoneutria (in greco antico significa assassina) nigriventer (appartenente alla famiglia Ctenidae), altrimenti chiamato ragno vagante brasiliano, è uno degli animali più velenosi al mondo.
E’ un ragno molto grosso, con una apertura delle zampe di 15 centimetri, di colore marrone chiaro, completamente a pelo raso. Le zampe mostrano delle bande bianche, nere e nocciola e terminano con un colore grigio antracite. Possiede otto occhi, di cui due paia grandi, frontali. I cheliceri (sono le zanne del ragno) sono grossi e pelosi: diventano rossi quando il ragno è agitato. Il secondo paio di appendici (pedipalpi) sono neri.
E’ un ragno che assomiglia alle tarantole, ma è meno tozzo. E’ molto agile, scattante e veloce al punto che molti suoi movimenti sono invisibili ad occhio nudo.
Diffusi in tutto il Brasile (soprattutto nel comune di Campinas, nello stato di San Paolo), nell’Argentina settentrionale, in Uruguay, Paraguay e nel Venezuela, vivono soprattutto nella foresta amazzonica e atlantica. Non costruiscono ragnatele e si muovono durante la notte, nascondendosi durante il giorno in luoghi coperti e bui: in pezzi di tronco, sotto le rocce, nelle bromeliacee (ananas), nei caschi delle banane ma anche nelle abitazioni, nascosti nelle scarpe, nei vestiti o nei sacchetti della spazzatura, dove possono morsicare se accidentalmente disturbati.
All’atto della riproduzione, depongono le uova in una specie di bozzolo, che attaccano, ad esempio, sulla superficie delle banane. I giovani ragni che fuoriescono da queste piccole sacche (un nido ne contiene decine), non sono pericolosi perché i loro cheliceri non hanno forza sufficiente a bucare la pelle, anche la più delicata.
Se si spaventa o viene disturbato, assume la sua posa più caratteristica: la “presa di posizione” che prelude a un attacco. Il ragno solleva le quattro zampe anteriori verticalmente, quasi si mettesse “sull’attenti”, mostrando la parte inferiore del corpo, striata di nero petrolio. Il ragno ondeggia a destra e sinistra sulle zampe posteriori, come in una danza, pronto a scattare.
Conviene quindi prestare la massima cautela quando si scorge un ragno di grandi dimensioni tra le banane o in un capo di abbigliamento, in particolare se assume la caratteristica posizione di attacco con le zampe anteriori alzate: è il momento di indietreggiare rapidamente.
Ricordiamoci che è un ragno molto aggressivo: non bisogna affrontarlo né tanto meno provocarlo perché contrattacca e le conseguenze possono essere gravi al punto di indurre la morte. Tuttavia si ritiene che tale ragno sappia decidere come affrontare l’avversario, e quindi se morsicare semplicemente senza inoculare veleno (cosiddetto morso a secco, un terzo dei casi) oppure di iniettare il veleno, che però il ragno è in grado di dosare nella quantità. Il perché il tasso di mortalità sia meno dell’1% potrebbe essere spiegato con il fatto che il ragno difficilmente sprecherà un morso con la massima quantità di veleno se lo scopo è di semplice difesa o avvertimento: per spaventare l’aggressore è già sufficiente il morso. I gruppi più a rischio sono i bambini sotto i 10 anni e gli adulti oltre i 70 anni di età.
Il periodo di massima aggressione del ragno delle banane si ha nei mesi di marzo e aprile: coincide con il periodo dell’accoppiamento e quindi con una tendenza del ragno ad essere più attivo e a nascondersi di meno. Le mani ed i piedi sono le zone più colpite, anche durante il giorno, nonostante il ragno ami muoversi durante le ore crepuscolari-notturne.
Il morso della Phoneutria nigriventer è molto doloroso. Clinicamente le conseguenze del morso sono classificate, secondo il grado di gravità, in
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Paziente asintomatico se non vi sono reazioni né locali né generali.
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Lievi, quando vi è dolore e rapidamente si sviluppano reazioni locali (rossore, gonfiore), talvolta associate a tachicardia e irrequietezza.
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Moderate quando, oltre alle manifestazioni precedenti, si aggiunge sudorazione e/o occasionale vomito.
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Gravi quando la sudorazione diventa profusa, il vomito è frequente, i muscoli mostrano contrazioni e spasmi involontari, vi è una erezione prolungata dolorosa (priapismo), si instaura shock e/o edema polmonare.
Può sopraggiungere la morte per arresto cardiaco o per asfissia: talvolta in tempi rapidi (minuti in bambini o soggetti deboli) ma in genere dopo alcune ore o in un paio di giorni.
Comunque, entrando nella pratica, se il morso non è tanto doloroso, potrebbe trattarsi di un semplice morso a secco (i suoi cheliceri sono grossi!). Il problema si pone se la zona si arrossa e si gonfia: anche se la percentuale di mortalità è bassa, occorre recarsi prontamente al pronto soccorso. Se l’accesso alla struttura sanitaria non è immediato e i soccorsi sono stati allertati, occorre cercare di rassicurare la persona, e applicare impacchi freddi. Non bisogna applicare fonti di calore e non si deve massaggiare la parte lesa. Sono da evitare gli alcolici perché potenziano l’azione del veleno.
E’ disponibile un antidoto specifico al veleno dell’aracnide e dalla sua comparsa (1996) non si sono più registrati casi di morte.
Il veleno del ragno delle banane è molto potente (LD50 0,13mg/kg), sette volte superiore a quello della vedova nera. E’ un veleno neurotossico, denominato PhTx3. Contiene una varietà di tossine che hanno in comune la capacità di agire, bloccandoli, i canali neuronali del sodio.