GRANULOMA ATTINICO
Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
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Il granuloma attinico è una patologia cutanea caratterizzata dalla presenza di chiazze anulari, asintomatiche, simili a quelle del granuloma anulare, localizzate nelle aree cutanee esposte al sole (cuoio capelluto, collo, mani). Fu descritto per la prima volta da O’Brien nel 1975 (“granuloma di O’Brien”).
Il granuloma attinico all’inizio si manifesta con papule del colore della cute o rosate che si uniscono a formare delle chiazze anulari del diametro variabile tra 1 e 10 centimetri. Tali chiazze hanno il bordo lievemente rialzato ed una parte centrale ipopigmentata, atrofica.
L’origine del granuloma attinico non è conosciuta. Si ritiene tuttavia che le radiazioni ultraviolette (UV) e l’esposizione prolungata al sole rappresentino fattori scatenanti (infatti l’alterazione cutanea è limitata al derma superficiale, area nella quale è evidente il danno solare -elastosi solare) e che le fibre elastiche danneggiate dai raggi UV (target specifico della malattia) inducano la risposta infiammatoria che causa i granulomi.
Il meccanismo alla base dell’ipotesi “conseguenza del danno attinico” si baserebbe sul fatto che le fibre elastiche danneggiate dal sole assumono un atteggiamento debolmente antigenico, tale da evocare una risposta immunitaria cellulo-mediata con una predominanza di linfociti CD4. La finalità di tale risposta immunitaria sarebbe quella di tentare di riparare il danno causato dal sole ma, in pratica, si tradurrebbe invece nell’induzione dell’infiammazione granulomatosa.
Quindi a supporto di questa ipotesi vi sono:
- la distribuzione della malattia nelle aree cutanee fotoesposte
- la presenza di linfociti CD4
- la presenza di cellule gigantocellulari che inglobano fibre elastiche.
Alcuni Autori ipotizzano invece che la distruzione delle fibre elastiche sia conseguenza dell’infiammazione granulomatosa e non dei raggi solari. Riguardo all’autonomia del granuloma attinico di O’Brien cone entità nosologica specifica, vi sono Autori (Ragaz e Ackerman) che la constestano ritenendo il granuloma attinico una variante del granuloma anulare in aree cutanee fotoesposte.
Le due patologie spesso si confondono clinicamente, ma dal punto di vista istologico vi sono delle specificità che indicano come il granuloma attinico sia una affezione distinta dal granuloma anulare.
Il particolare nel granuloma attinico si osservano:
- uniforme presenza di cellule giganti multinucleate che contengono del materiale elastotico frammentato,
- perdita di fibre elastiche o marcata elastofagocitosi, su cute fotodanneggiata,
- lieve fibrosi cicatriziale,
- no necrobiosi,
- no aumento della mucina a livello dermico nelle zone di infiammazione granulomatosa,
- granulomi di tipo sarcoidosico o interstiziale,
- no granulomi a palizzata,
- granulomi localizzati nel derma superficiale sede dell’elastosi solare,
- tendenza ad un maggior numero di eosinofili.
Per quanto riguarda il granuloma anulare si osservano:
- granulomi di tipo a palizzata o interstiziale,
- no granulomi di tipo sarcoidosico,
- granulomi localizzati nel derma superficiale e profondo,
- presenza di mucina,
- non significativa perdita di fibre elastiche o elastofagocitosi.
Il granuloma attinico suggerisce una risposta infiammatoria verso materiale più piccolo (rispetto a quanto avviene nel granuloma anulare), quali possono essere le singole fibre elastiche alterate che sono distrutte molto rapidamente nelle sedi dove non si visualizzano alla microscopia.
Nel granuloma anulare la presenza dei granulomi a palizzata suggerisce una risposta infiammatoria a materiale persistente e relativamente grande, come una reazione a noduli di collagene alterato.
L’osservazione pertanto di un granuloma a palizzata o sarcoidosico permette di distinguere le due entità. Nel caso invece di un pattern interstiziale, occorrerà ricercare altri parametri istologici per formulare la corretta diagnosi. Il trattamento del granuloma attinico non è agevole per l’incertezza del risultato nelle varie opzioni terapeutiche. Ricordiamo:
- steroidi topici o intralesionali (sul bordo della lesione)
- acitretina,
- isotretinoina,
- ciclosporina,
- clorochina,
- pentossifillina,
- crioterapia,
- RePuva,
- metotrexate.
In alcuni pazienti si è osservata una risoluzione spontanea. E’ comunque fondamentale evitare l’esposizione al sole e utilizzare adeguata fotoprotezione.