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ZIKA VIRUS

(febbre da Zika virus)

Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
Largo XII Ottobre 62
16121 Genova
cell 335.655.97.70 - studio 010 5701818
www.lucianoschiazza.it

Zika virus

Il virus Zika, appartenente alla famiglia delle Flaviridae, è responsabile di una malattia denominata febbre da Zika virus.

Si trasmette attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes, soprattutto Aedes aegypti e Aedes albopictus (zanzara tigre) (responsabili anche della dengue e della chikungunia).

Zika virus
Zika virus

Il virus fu isolato per la prima volta in un macaco rhesus nel 1947 nella foresta di Zika in Uganda. Nell’uomo il virus fu isolato per la prima volta nel 1968 in Nigeria.

Si suppone che il virus infetti inizialmente le cellule dendritiche (cellule specializzate nella cattura e presentazione di antigene, denominate APC, antigen presenting cells) nei  pressi del sito di inoculazione, per poi diffondersi ai linfonodi e poi diffondersi al flusso sanguigno. I Flavivirus genralmente replicano nel citoplasma delle cellule; antigeni del virus Zika sono stati trovati invece nei nuclei delle cellule infette.

Zika virus

I sintomi dovuta all’infezione del virus Zika sono simili a quelli causati da altri flavivirus. In una buona percentuale di casi l’infezione è asintomatica. Nei casi manifesti, l’infezione è solitamente lieve, con febbricola attorno ai 37,8°C/ 38,5°C, lieve mal di testa, congiuntivite non purulenta, dolori articolari soprattutto nelle piccole articolazioni delle mani e dei piedi, esantema maculopapuloso che spesso inizia sul viso per poi diffondersi a tutto il corpo.

Zika virusZika virus

Nella definizione di caso si seguono i seguenti criteri:

eruzione maculo-papulosa eritematosa e/o febbre <38.5°C + almeno 2 segni tra

In genere la malattia è di breve durata.

Dalla sua scoperta sino al 2007, rari sono stati i casi confermati di infezione da virus Zika in Africa e Asia sud-orientale. Nel 2007 però si è avuta una importate epidemia (con 185 casi confermati) nell’isola di Yap in Micronesia.

Più recentemente si sono verificate epidemie in Polinesia, isola di Pasqua, isole Cook e Nuova Caledonia.

Nel maggio 2015, in Brasile sono stati segnalati i primi 16 casi della malattia. Si sospetto anche che i 2400 casi di micrcefalia e le 29 morti infantili datate 2015 fossero da imputarsi all’infezione del virus Zika contratto dalla madre. Infatti l’RNA del virus Zika fu trovato nel liquido amniotico, indicando così  la possibilità della trasmissione transplacentare e conseguente infezione del feto.

Countries reporting local transmission of confirmed Zika virus infections in past nine months, as of 21 Dec 2015
Brazil El Salavador Honduras Panama Solomon Islands
Cape Verde Fiji Martinique Paraguay Suriname
Colombia French Guiana Mexico Samoa Vanuatu
Guatemala New Caledonia   Venezuela
Zika virus

E’ stato inoltre confermato che il virus Zika può essere trasmesso attraverso i rapporti sessuali. Come per gli altri flavivirus, il virus Zika può essere potenzialmente trasmesso attraverso le trasfusioni di sangue.

La presenza del virus Zika viene evidenziata attraverso il test PCR in pazienti in fase acuta di malattia, poiché la viremia (presenza del virus nel sangue) è breve: nel siero entro 1-3 giorni dalla comparsa dei sintomi, nella saliva o nelle urine nei primi 3-5 giorni. Verso la fine della prima settimana di malattia, l’infezione può essere evidenziata attraverso il dosaggio degli anticorpi virus-specifici IgM e IgG. Possono osservarsi reazioni crociate con altri flavivirus quale ad esempio la dengue: in tal caso si può eseguire un test (PRNT) che permette di distinguere gli anticorpi diretti verso un virus specifico.

La diagnosi differenziale si presta con numerose malattie:

dengue, leptospirosi, malòaria, rickettiosi, infezione da streptococco del gruppo A, rosolia, morbillo, infezioni da parvovirus, da adenovirus, da enterovirus, infezioni da alphavirus (es. Chikungunia, ecc.).

Non esiste vaccino nei confronti del virus Zika. La terapia è puramente di tipo sintomatico, con lo scopo di alleviare il dolore, la febbre o altri sintomi che possono creare disagio al paziente. L’uso dell’aspirina (acido acetilsalicilico) nei bambini è sconsigliato per il rischio di indurre una sindrome di Reye.

La prevenzione si basa sul controllo del territorio per evitare la diffusione della zanzara tigre

e sulle misure individuali tese ad evitare di essere punti dalla zanzara tigre: