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LA DERMATITE PERIORALE

 

Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
Largo XII Ottobre 62
16121 Genova
cell 335.655.97.70 - studio 010 5701818
www.lucianoschiazza.it

 

 

La dermatite periorale si localizza, come dice il nome, attorno alla bocca con risparmio di una stretta striscia pallida vicino alle labbra. Si manifesta con i caratteri clinici dell’acne o dell’eczema, talvolta con prevalenza dell’uno (papule, papulo-pustole) o dell’altro (eritema, desquamazione) oppure nella contemporaneità di entrambi. I pazienti possono lamentare soprattutto sensazione di bruciore o prurito, più raro. Spesso sono coinvolte anche le pieghe nasolabiali, il mento e talvolta la parte laterale della palpebra inferiore.

Colpisce con netta prevalenza il sesso femminile (90% dei casi). Ciò potrebbe mettersi in relazione alle abitudini cosmetiche delle donne. In tal caso si consiglia di evitare le sostanze chimiche sottoelencate (guardare la composizione del cosmetico) nella consapevolezza che evitarle non significa necessariamente risolvere la DP ma sicuramente aiuta ad eliminare possibili fattori di riacutizzazione:

La causa che  determina la DP è sconosciuta. In causa sono stati chiamati:

Spesso capita che la persona affetta da PD abbia fatto uso, prima della visita dello specialista dermatologo, di cortisonici topici (spesso fluorurati di alta potenza), frequentemente su consiglio dell’amico/a, con il risultato di ottenere rapidamente la remissione della DP ma altrettanto rapidamente di osservarne la recidiva. Ciò porta, volta dopo volta, all’incontrollato uso del cortisonico (diventa un abuso), con un progressivo peggioramento della DP. Tutto ciò perché la pelle diventa dipendente dal cortisonico, quasi drogata dal farmaco, per cui spesso è difficile far capire al paziente che ciò che apparentemente fa bene, invece è proprio ciò che cronicizza e peggiora la DP. Oltrettutto l’abuso di un cortisonico topico, specie se di alta potenza e fluorurato, comporta un assottigliamento della pelle del viso (atrofia) che diventa più fragile e segnata dai capillari (teleangectasie).

L’esposizione al sole aggrava la DP.

Interrompere l’uso del cortisonico topico comporta un periodo di almeno 2 settimane in cui la recrudescenza della DP metterà a dura prova il paziente, tentato di riapplicare il cortisonico per risolvere il problema. L’uso contemporaneo di una terapia adeguata aiuterà a superare tale periodo, in maniera da eliminare in modo definitiva la DP.

La terapia della DP si basa sull’uso di antibiotici per uso orale (tetracicline e derivati, eritromicina, isotretinoina, azitromicina). La terapia topica (metronidazolo, eritromicina, tacrolimus, pimecrolimus, acido azelaico, adapalene) deve essere valutata con attenzione a causa della particolare sensibilità della pelle.

Per lavare il viso è bene usare, finché è presente la dermatite, solamente acqua tiepido-calda. In seguito, a risoluzione ottenuta, occorrerà scegliere detergenti delicati. Non bisogna usare sapone perché la sua alcalinità e la sua capacità di depositare sali di carbonato possono irritare la pelle

Sconsigliato il trucco e da evitare prodotti cosmetici che contengono una delle sostanze già menzionate in elenco, come pure prodotti per l’igiene orale che contengono fluoro, sostanze antitartaro, cannella.

Nei casi in cui vi sia un fondato sospetto che la DP sia causata dall’uso di uno o più cosmetici, può essere attuata la cosiddetta “terapia zero”, ossia la semplice cessazione dell’uso dei cosmetici, senza nessun supporto farmacologico. E’ ovvio che tale approccio necessita dell’incondizionata collaborazione del paziente.

RecentementeUltimamente la terapia fotodinamica con ALA e attivazione con luce blu si è dimostrata valida nel risolvere la DP.

Se non curata, la DP tende a durare anche anni con un decorso cronico.