L’ALGA TOSSICA
Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
Largo XII Ottobre 62
16121 Genova
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E’ il tormentone dell’estate, ma ce n’è motivo. Quello che sembrava a Genova essere un fenomeno occasionale della stagione balneare 2005, sta invece diventando un appuntamento ricorrente della stagione estiva. Balneazione vietata, gente intossicata e in....ata perché non può fare il bagno in mare.
Ma chi è questa famigerata alga. Innanzitutto come si chiama: Ostreopsis ovata, della famiglia delle Dinoficee:queste le sue generalità.
E’ un’alga bentica (da benthos, il complesso di organismi che vivono stabilmente sul fondo del mare), epifitica (vive sopra altre alghe)
E’ un’alga non visibile (è microscopica) che vive sulle alghe rosse e brune dei fondali rocciosi, soprattutto sotto costa, nei primi metri d’acqua dalla riva.
E’ un’alga di origine tropicale: fu scoperta nell’Oceano Pacifico nel 1981, in particolare nella Polinesia Francese, nella Nuova Caledonia e nelle Isole Ryukyu.
Come è arrivata da noi? Si suppone con le acque di sentina (le acque di zavorra) delle navi. E’ quindi da presupporre che visti le grandi quantità di acqua di zavorra che solcano i mari in questo mercato globalizzato, il problema aumenterà nel futuro.
Perché anche da noi? Il Mediterraneo si sta tropicalizzando, ossia l’acqua si sta riscaldando e stanno comparendo organismi vegetali e animali non propri del Mare Nostrum.
Si nutre di azoto e fosforo (provenienti dai corsi d’acqua? dagli scarichi fognari?).
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Se questi sono presenti in altissima concentrazione,
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se il mare è calmo,
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se il sole splende nel cielo (luminosità prolungata),
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se la temperatura è elevata,
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se vi è assenza di vento,
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se le condizioni metereologiche sono stabili,
queste alghe possono riprodursi molto velocemente nel volgere di pochi giorni: questa è la “fioritura o bloom” (milioni di alghe per litro d’acqua marina). L’alga produce una tossina che se presente in concentrazione elevata e se è presente un buon moto ondoso, può liberarsi nell’aria, creando un aerosol marino che, se respirato, determina sintomi generici ma significativi perché comuni a tutti i soggetti intossicati: difficoltà respiratoria (dispnea), tosse, vertigini, raffreddore, febbre, mal di testa, nausea, vomito, diarrea, irritazione con bruciore agli occhi.
Ma non solo è dannosa per l’uomo poiché le fioriture dell’Ostreopsis ovata sono anche causa di morie per organismi marini, quali ad esempio polpi, crostacei, ricci di mare, cozze, patelle, stelle marine.
Cosa dobbiamo fare per difenderci? Innanzitutto attenerci alle disposizione dei Comuni in merito alla balneabilità delle acque, sapendo però che le fioriture sono improvvise e imprevedibili.
Se però facciamo il bagno in zone costiere con fondali profondi e buone correnti il rischio che vi sia sviluppo dell’alga incriminata è minore.