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LA RABBIA

Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
Largo XII Ottobre 62
16121 Genova
cell 335.655.97.70 - studio 010 5701818
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Rinolofo maggiore
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La rabbia è una malattia infettiva acuta di origine virale. Colpisce prevalentemente gli animali a sangue caldo (omeotermi) domestici quali i cani ed i gatti (rabbia urbana) e selvatici, (rabbia silvestre) (a seconda dell’area geografica interessata: in Europa la volpe, la  lepre, il coniglio, la puzzola ed i pipistrelli; in Russia il  lupo; negli USA il coyote, il procione ed i pipistrelli; la mangosta nei Caraibi; nel sud America i vampiri; in Africa lo  sciacallo)(zoonosi) e occasionalmente l’uomo. Gli animali selvatici sono il serbatoio naturale della rabbia (rabbia silvestre) mentre il cane rappresenta il trait-d’union tra la rabbia silvestre e quella urbana Il cane per il ciclo urbano  e la volpe per quello silvestre sono gli animali che ricorrono più frequentemente come causa di trasmissione.

L’agente etiologico è  un Lyssavirus, genere della famiglia dei Rhabdoviridae. Ha un tropismo per le fibre muscolari e le cellule nervose, da cui derivano le manifestazioni cliniche della malattia.

La trasmissione della rabbia dall’animale all’uomo avviene di solito con una  morsicatura, il leccamento delle mucose o delle soluzioni di continuo da parte di animali infetti. Il virus, presente nella saliva dell’animale contagiante, penetra nella cute, raggiunge le fibre muscolari (solitamente la morsicatura avviene su un arto ricco di muscoli) e qui inizia la prima moltiplicazione. Dopo questa fase, attraverso le fibre nervose, raggiunge il sistema nervoso centrale e da qui, a sua volta, si diffonde attraverso i nervi cranici.

Le manifestazioni cliniche seguono uno sviluppo che si compie in tre fasi, a seguire il tempo di incubazione (dall’infezione a primi  sintomi della  fase prodromica) che dura da 2 a 20 settimane:

  1. La prima è la fase prodromica, caratterizza da sintomi aspecifici quali febbre, mal di testa e dolori  muscolari. Un segno importante da tenere conto nella diagnosi precoce della rabbia è una parestesia nella  zona della morsicatura: in quest’area l’alterazione della sensibilità di traduce in scomparsa della sensazione del tatto o in una estrema sensibilità anche al semplice sfioramento, come pure la comparsa di formicolii.

  2. Segue la fase di latenza che compare dopo un tempo variabile tra le 3 settimane e l’anno. Tipica è l’idrofobia, ossia l’intenso dolore che si accompagna al  tentativo di bere a seguito di uno spasmo della laringe.

  3. L’ultima fase, propria dell’invasione del sistema nervoso centrale da parte del virus, è quella che solitamente si conclude con la morte del paziente, per l’irreversibilità dei danni. Compaiono sintomi neurologici che nella maggioranza dei casi (75%) sono ascrivibili alla  cosiddetta forma furiosa (aggressività,  irascibilità, perdita del senso dell’orientamento, allucinazione, iperestesia, meningismo, lacrimazione, aumento della salivazione, priapismo, eiaculazione spontanea, paralisi delle corde vocali, idrofobia) con una durata anche di 14 giorni. Nel 25% dei casi invece si manifesta una tendenza alla paralisi progressiva del faringe, della mandibola, del diaframma sino  alla paralisi generale (forma paralitica). senza le manifestazioni proprie della forma furiosa.

Nel cane, ad esempio, il sospetto che sia affetto da rabbia, può insorgere quando , nella fase prodromica (1-3 giorni), mostra modificazioni del carattere. Si passa poi alla fase furiosa (3-4 giorni) in cui il cane, da solitamente docile e affettuoso diventa inavvicinabile e aggressivo in maniera continuativa,  è iperattivo, ha difficoltà ad abbaiare, perde saliva dalla bocca e non ha più il senso dell’orientamento. Il terso stadio, paralitico,  l’animale diventa scoordinato nel movimento, ha difficoltà a deglutire, non ha fame, dimagrisce sino all’arresto respiratorio. . Il gatto è meno frequentemente colpito dalla rabbia ma potenzialmente è più pericoloso perché più facilmente può mordere. Anche in questo caso esiste la forma furiosa sotto forma di aggressività  crescente ed una forma paralitica con paralisi del faringe, della mandibola e della terza palpebra, del diaframma sino alla paralisi generale.

In caso di morsicatura da parte di animale affetto o sospetto di rabbia occorre:

A questo punto la difesa dalla rabbia si  basa sull’uso della vaccinazione,  seguendo due modalità: post-contagio, in soggetti morsi da animali sospetti o con rabbia conclamata. Alla somministrazione, nel  giorno del  contagio, di gammaglobuline antirabbiche (somministrate in profondità nella ferita) e di vaccino. Quest’ultimo va poi ripetuto al terzo, settimo, quattordicesimo e trentesimo giorno. pre-contagio, nei casi in cui vi siano condizioni di rischio di contrarre la rabbia. Il vaccino, inattivato, viene somministrato, dopo la prima iniezione, alla terza settimana e poi annualmente.

Il regolamento di Polizia Veterinaria dice:

ART.9 I cani e i gatti morsicatori di persone od animali, ogniqualvolta sia possibile catturarli, saranno tenuti isolati in osservazione per un periodo di dieci giorni al Canile Municipale. L'osservazione a domicilio può essere autorizzata su richiesta del proprietario, custode o detentore, soltanto se non risultino circostanze epizoologiche. In tal caso l'interessato deve dichiarare di assumersi la responsabilità della custodia dell'animale e l'onere per la vigilanza da parte del Servizio Veterinario dell'U.S.S.L. Alla predetta osservazione ed all'isolamento devono essere sottoposti i cani e i gatti che, pur non avendo morsicato, presentano manifestazioni cliniche riferibili all'infezione rabbica. Durante il predetto periodo di osservazione gli animali non devono essere sottoposti a trattamenti immunizzanti.Nei casi di rabbia conclamata, il Sindaco ordina l'immediato abbattimento degli animali. Qualora, durante il periodo di osservazione l'animale muoia o venga ucciso prima che il Veterinario dell'U.S.S.L. abbia potuto formulare la diagnosi, verrà prelevata la testa dal Veterinario medesimo, con le debite precauzioni per l'invio al laboratorio competente. Della avvenuta spedizione e dei risultati diagnostici sarà dato avviso alla Prefettura ed al Servizio Veterinario Regionale. E' vietato lo scuoiamento degli animali morti per rabbia, che saranno distrutti unitamente al materiale inquinato, mediante cremazione nel forno annesso al Macello Contumaciale. Il luogo dove è stato isolato l'animale verrà disinfettato sotto la sorveglianza del Servizio Veterinario dell'U.S.S.L.

ART.10 I cani e gatti morsicati da altro animale riconosciuto rabico o fuggito o rimasto ignoto devono, di regola, essere subito soppressi con provvedimento del Sindaco, sempre che non debbano prima sottostare al periodo di osservazione di giorni dieci per avere, a loro volta, morsicato persone o animali.Tuttavia su richiesta del possessore l'animale, anziché essere abbattuto, può essere mantenuto sotto sequestro a spese del possessore stesso nel Canile Municipale o in altro locale stabilito dall'autorità comunale dove non possa nuocere per un periodo di sei mesi sotto la vigilanza sanitaria. Allo stesso periodo di osservazione devono sottostare i cani e i gatti contaminati o sospetti di essere stati contaminati da altro animale riconosciuto rabico. I cani e i gatti morsicati da animali sospetti di rabbia sono sottoposti a sequestro per soli dieci giorni se durante questo periodo l'animale morsicatore si è mantenuto sano.Nel caso che l'animale venga sottoposto a vaccinazione antirabbica post-contagio, da iniziarsi non oltre cinque giorni per ferite alla testa e non oltre sette giorni negli altri casi dal sofferto contagio, il predetto periodo di osservazione può essere ridotto a mesi tre o anche a mesi due se l'animale si trovi nel periodo di protezione antirabbica vaccinale precontagio. Durante il periodo del trattamento antirabbico post-contagio l'animale deve essere ricoverato nel Canile Municipale o presso Istituti Universitari o Istituti Zooprofilattici. I cani e i gatti morsicati possono essere spostati in conformità agli artt. 14 e 15 del Regolamento di Polizia Veterinaria (D.P.R. 8.2.54 n. 320) durante il periodo di osservazione, soltanto entro sette giorni dalla sofferta morsicatura.Qualora durante il periodo di osservazione il cane o il gatto morsicato muoia o venga ucciso, si procederà in conformità a quanto previsto dal precedente articolo.