La nicotinaLa nicotina è l’alcaloide che genera la dipendenza da fumo di sigaretta, intendendo per dipendenza l’uso compulsivo di una sostanza psicoattiva, con conseguente danno per l’individuo. L’assorbimento della nicotina dipende da pH del tabacco: quello biondo delle sigarette, acido, non favorisce l’assorbimento da parte della mucosa della bocca mentre quello da pipa o sigari, alcalino, permette un ottimo assorbimento buccale. Superata la cavità orale la nicotina raggiunge gli alveoli polmonari dove viene rapidamente assorbita, permettendole di entrare nella circolazione e distribuirsi nei vari tessuti. Grazie agli elevati livelli arteriosi di nicotina, il cervello viene raggiunto in 10-20 secondi e altrettanto rapidamente vengono attivati i recettori colinergici nicotinici cerebrali che inducono sensazione di rilassamento, sollievo dall’ansia e dalla depressione, miglioramento del rendimento, della vigilanza e dell’umore, prontezza di risposta agli stimoli sensoriali. La nausea, il vomito, la vertigine che spesso accompagnano le prime esperienze di fumo rappresentano i classici effetti tossici della nicotina: la tolleranza però si sviluppa in poco tempo e pertanto tali disturbi vengono rapidamente superati, non presentandosi più in seguito. I livelli arteriosi e cerebrali declinano rapidamente per cui il fumatore per mantenere le sensazioni “positive”, che sono in relazione ai livelli plasmatici, adotta varie tecniche di fumo (variando il volume, il numero, l’intensità delle boccate, la profondità dell’inalazione) che gli consentono di raggiungere gli effetti desiderati. Il consumo prolungato delle sigarette e la conseguente esposizione prolungata alla nicotina, porta ad un aumento del numero dei recettori cerebrali. Tra una sigaretta e l’altra, i livelli di nicotina scendono permettendo ai recettori di essere pronti per nuovi stimoli. L’astensione dalla nicotina comporta nel fumatore abituale nervosismo, irritabilità, ansietà, minor capacità di concentrazione e di apprendimento, irrequietezza, alterazione del sonno. La nicotina viene eliminata per via epatica e trasformata per l’80% in cotidina, usata in laboratorio come indicatore dell’assunzione di nicotina. Oltre ai recettori colinergici nicotinici cerebrali, vi sono anche quelli neuromuscolari. Non sono tutti uguali in quanto differiscono per struttura e funzione e conseguentemente negli effetti che si esprimono attraverso la liberazione di neurotrasmettitori (acetilcolina, norepinefrina, dopamina, serotonina, betaendorfine). |
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